Notizie dal fondo
Indicazioni per gestire al meglio la propria posizione previdenziale in fase di turbolenza dei mercati
Il prolungarsi del conflitto bellico tra Russia e Ucraina e l’inflazione che non accenna a rallentare, costringendo le banche centrali a reagire (la FED e la BCE anche a settembre hanno alzato i tassi di 75 bps), provocando primi rallentamenti economici.
Di conseguenza si è generata una forte volatilità nei mercati finanziari, con contrazione dei rendimenti e dei patrimoni dei fondi pensione. Il forte indebolimento dei mercati finanziari si è registrato sia sulla componente azionaria che sulla obbligazionaria, quest’ultima influenzata negativamente dal rialzo dei tassi di interesse.
Il FMI nel suo Outlook trimestrale ha visto al ribasso la crescita globale per il 2023, passando dal 3,1% di luglio al 2,7% attuale, con l’Italia e la Germania che andranno in recessione rispettivamente di -0,2% e -0,3%, a causa della forte dipendenza dei due paesi dal gas russo.
Se guardiamo al passato, negli ultimi 20 anni i mercati finanziari e le economie dei Paesi sviluppati hanno dovuto affrontare crisi, anche di una certa importanza, con notevoli impatti sugli investimenti (ricordiamo la crisi del 2001, quella del 2008 nonché quella più recente agli inizi del 2020 a causa della pandemia da Covid-19). I risultati ottenuti hanno però dimostrato che le stesse potevano essere superate.
Infatti, i risultati ottenuti dai Fondi pensione negli ultimi 20 anni sono stati nettamente positivi e superiori alla rivalutazione del TFR, dimostrando la solidità del sistema previdenziale complementare.
Tutti speriamo che anche questa crisi sarà presto superata ma, in questo difficile scenario, occorre essere particolarmente attenti e fare il punto della situazione, al fine di rendere gli iscritti maggiormente consapevoli e in grado di ponderare adeguatamente le proprie scelte.
Si ricorda che i valori quota dei comparti di Byblos riflettono il valore delle attività finanziarie (azioni, obbligazioni etc.) in cui sono investiti i patrimoni e, di conseguenza, sono soggetti a fluttuazioni. Tuttavia, quando si è iscritti ad un fondo pensione, il fattore tempo è il più importante riferimento che si deve prendere in considerazione. Le valutazioni dei risultati ottenuti infatti, vanno fatte su un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, in coerenza con gli obiettivi del risparmio della previdenza complementare.
Si ricorda poi, che la gestione finanziaria del Fondo, affidata a soggetti qualificati, esprime un’adeguata diversificazione degli investimenti sia in termini geografici che settoriali riducendo di conseguenza il complessivo livello di rischio.
Alla luce di quanto sopra rappresentato, si ritiene fondamentale evidenziare che:
- l’andamento del portafoglio viene costantemente monitorato e che, più che mai in questi mesi, il Fondo si è assicurato – e continua costantemente con impegno a farlo – che venissero adottate tutte le adeguate misure per amministrare al meglio gli investimenti;
- che le variazioni del valore della posizione individuale sono “virtuali” e tali restano fintanto che la stessa non viene smobilizzata, ad es. per anticipazioni, riscatti, cambio comparto o trasferimento ad altro fondo.
Nel valutare la propria posizione individuale, e comunque tenendo in considerazione che non sempre è possibile posticipare le proprie decisioni circa eventuali richieste di prestazione previdenziali, ricordiamo agli iscritti che solo lo smobilizzo della posizione attraverso la vendita delle corrispondenti quote comporta che la perdita da “potenziale” diventi “effettiva”.
Al riguardo precisiamo che:
- la risoluzione del rapporto di lavoro non comporta necessariamente di dover richiedere la liquidazione della propria posizione individuale; ai sensi dello Statuto vigente è infatti prevista la possibilità di mantenerla presso il Fondo anche in assenza di versamenti;
- una volta raggiunta l’età pensionabile prevista nel regime obbligatorio di appartenenza, l’aderente può procrastinare il momento di accesso alle prestazioni pensionistiche complementari, nel caso ritenga le condizioni di mercato non favorevoli per la liquidazione del capitale accumulato o per la sua conversione in rendita;
- per la scelta del comparto di investimento, il fattore più importante è sicuramente il tempo complessivo di permanenza nel Fondo, ovviamente oltre all’età, al reddito, alla situazione lavorativa, alla capacità di risparmio personale ed alla personale propensione al rischio.